L'inossidabile Staffo da anni fa notizia solo per l'imbarazzante serie di retrocessioni (9 su 23, praticamente un
40%!). I colleghi lo conoscono soprattutto come il geniale inventore del Fanta-Fantacalcio: un'originale e corposa
sequenza dei motivi più disparati per cui la sua squadra non rende come dovrebbe. Per citare alcune delle sue
scuse più fantasiose, ricordiamo perle del genere: "Se si giocava a campi invertiti, Sheva non ti segnava
contro l'Ancona e il mio portiere faceva gol pareggiavo!", oppure: "Ho sbagliato formazione perché
ieri sera mia moglie mi ha cucinato la trippa e non l'ho digerita".
Nonostante il nome scelto per la fantasquadra, comunque, Staffo assomiglia a Moggi solo per la vocazione al broglio,
avendo ben poca confidenza con il successo e la vittoria.
La frase più pronunciata dopo l'asta di settembre dai colleghi del mister granata è stata: "Vuoi
vedere che è l'anno di Staffo?"
A suffragare questo giudizio c'è il fatto che - non si sa fino in fondo se per lungimiranza o per fondoschiena -
Francesco è riuscito a farsi una squadra con i controfiocchi con due spicci, rinforzando l'attacco con la scommessa
Belotti pagata 1 prima del trasferimento al Cagliari, assicurandosi gli ambiti Wesley e Mandragora e innestando il tutto
su una struttura già invidiabile grazie alle tanto (da lui) criticate riconferme.
Voci di corridoio ci dicono che c'è già gente certa che, al massimo, sarà lotta per il secondo posto e
che - anche in forza della legge dei grandi numeri - quest'anno il tricolore tocchi al Moggi e Associati!